Per rispondere ai continui e vorticosi cambiamenti del mercato oggi i dipendenti delle aziende sono spesso chiamati ad adattarsi sempre più velocemente a soluzioni innovative introdotte per migliorare i processi, la produttività e l’efficienza.
Questo rinnovamento è una sfida complessa che richiede alla leadership aziendale la necessità di adottare le corrette strategie per superare le naturali resistenze al cambiamento e alle novità che spesso nascono all’interno dei diversi reparti.
Le resistenze alle nuove tecnologie hanno come conseguenza la mancata adoption delle innovazioni stesse, non consentendo alle aziende di massimizzare gli sforzi fatti in campo tecnologico. Oltre a questo vi sono anche altre problematiche quali un mancato ritorno sull’investimento già sostenuto, uno spreco di tempo e bassi livelli di coinvolgimento da parte dei lavoratori.
L’adoption rappresenta quindi una sfida non solamente tecnologica ma che investe anche aspetti organizzativi e culturali, un processo complesso che va oltre la semplice presentazione e lancio della tecnologia.
Molto spesso le resistenze nascono ancora prima che la tecnologia venga effettivamente implementata. Le persone infatti nel processo di adozione della tecnologia sono influenzate da quattro diversi fattori secondo Venkatesh e Balas (2008):
1. Technology self-effectiveness, la percezione che l’utilizzo della tecnologia aumenti l’efficacia legata alla capacità di raggiungere i propri obiettivi.
2.Perception of external control, la consapevolezza che l’azienda sia capace di sostenere gli utenti nel processo di adoption attraverso un supporto dedicato.
3. Technology anxiety, la sensazione di apprensione o paura legata all’utilizzo delle nuove tecnologie. Si compone di una dimensione cognitiva, che genera aspettative negative circa l’utilizzo della tecnologia, e una emotiva, che comporta reazioni psicologiche e fisiologiche in risposta all’uso di un sistema tecnologico.
4. Technology playfulness, il livello di spontaneità nell’interazione con la tecnologia. Gli individui più “playful” hanno un rapporto più giocoso e interattivo con la tecnologia, la utilizzano in modo più naturale e si dimostrano più predisposti a utilizzare i nuovi sistemi.
Nella gestione di delle complesse dinamiche tipiche di piano di adoption non esistono le ricette e formule magiche, tuttavia è possibile sviluppare un approccio integrato in cui tecnologia, strategia, e cultura siano fortemente interconnessi.
Di seguito quattro passaggi fondamentali per introdurre con successo una nuova tecnologia in ambito aziendale e superare le resistenza al cambiamento e massimizzare gli investimenti.
1. Fare dell’adoption una sfida strategica
L’introduzione di un’innovazione deve avvenire in stretta sinergia con gli obiettivi di business dell’azienda. Partire “dall’alto”, avendo il totale appoggio del management dimostra una leadership unita e completamente orientata a guidare il processo di trasformazione digitale.
2. Lavorare sulla cultura, partendo dalla consapevolezza
È necessario lavorare sulla cultura e sul livello di consapevolezza delle persone: oltre a promuovere le caratteristiche e le funzionalità della nuova tecnologia fronte, devono essere sottolineati anche i benefici che l’utente può ricavare dal suo utilizzo.
3. Sperimentare, testare, co-creare
L’implementazione deve tradursi in un approccio agile con sperimentazione e apprendimento continui. Risulta fondamentale poter ritarare con flessibilità il pecorso di adoption sulla base dei feedback ricevuti dagli utenti.
4. Darsi tempo e dare tempo
Per potersi diffondere all’interno dell’organizzazione qualsiasi innovazione ha bisogno di tempo e deve superare gradualmente le resistenze presenti. Per supportare questo processo, l’organizzazione deve pensare a occasioni e strumenti di apprendimento realmente integrati nel quotidiano delle persone.
Sinedi accompagna da tempo le aziende nella corretta implementazione dell’innovazione all’interno dei processi aziendali, aiutando a massimizzare gli investimenti sostenuti e ottimizzare le attività.
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